mercoledì 23 aprile 2014

Epitteto lo stoico


La felicità secondo Epitteto

Epitetto, filosofo stoico di epoca romana è diventato famoso per le sue lezioni sulla felicità.
Epitteto che vuol dire "acquistato" probabilmente era uno schiavo che successivamente si era liberato.
Non sappiamo molto del filosofo, considerato un novello Socrate.

Facciamo cenno a qualche suo scritto:


Epitteto

Non inorgoglirti per un merito che non ti appartiene. Se fosse il cavallo a vantarsi: «sono bello», si potrebbe anche accettarlo; ma quando tu orgogliosamente dici: «ho un bel cavallo», sappi che ti stai vantando di un pregio del cavallo. Cos'è davvero tuo, dunque? Il tuo comportamento di fronte alle rappresentazioni. Perciò, quando ti regoli secondo natura nell'uso delle rappresentazioni, allora potrai essere fiero: perché in quel momento lo sarai per un bene che è tuo.
La ricerca della felicità è uno degli argomenti più attuali e meglio conosciuti della filosofia di Epitteto.

Epitteto è un precursore di diverse teorie di epoca successiva e sembra aver centrato in pieno anche fatti oggi provati dalla scienza.

Secondo il filosofo ci sono due fasi ben distinte per poter essere felici.
La prima è la più ovvia, riuscire a identificare, attraverso la ragione cosa ci rende felici(proairesi). Una volta identificati i fattori di felicità. dobbiamo fare una cernita (diairesi).

In cosa consiste questa cernita?


La distinzione è tra le cose che sfuggono al nostro controllo come la salute, il caso, la fortuna, il volere degli Dei per le quali è inutile affannarsi o preoccuparsi proprio perchè esse si devono solo accettare e tra le cose che razionalmente possiamo controllare, i nostri impulsi, i nostri pensieri, i nostri stati d'animo, le nostre azioni

La ricetta di Epitteto è quindi molto semplice. Le cose in sè e per sè non sono positive o negative, ma è il nostro giudizio a renderle più o meno importanti.

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mercoledì 9 aprile 2014

8 aprile 1973 muore Pablo Picasso

Uno dei geni dell'umanità si spegne il giorno 8 aprile del 1973.
Il suo nome Pablo Picasso.

Picasso

I setacci di Socrate

Nell’antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:
- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?
- Un momento — rispose Socrate. — Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.
- I tre setacci?
- Ma sì, — continuò Socrate. — Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?
- No… ne ho solo sentito parlare…
- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?
- Ah no! Al contrario
- Dunque, — continuò Socrate, — vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità. E’ utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?
- No, davvero.
- Allora, — concluse Socrate, — quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?

Il suono degli Angeli

Ecco l'immagine di uno Stradivari, le cui note celestiali hanno allietato milioni di ascoltatori.
Purezza del suono, acustica ineguagliabile dei mastri liutai del diciottesimo secolo.
Un'altra eccellenza della nostra Italia, un altro pezzo di storia da ricordare e tramandare ai posteri.

stradivari

giovedì 3 aprile 2014

Le date nella storia. L'esecuzione del presunto assassino del figlio di Lindbergh

Bruno Hauptmann venne giustiziato il 3 aprile del 1936 perché accusato della morte del rapimento e dell'uccisione del figlio del famoso aviatore Charles Lindbergh.


giovedì 13 marzo 2014

Ermete Trismegisto

Ascoltate voi stessi e guardate nell'Infinito e dello Spazio e del Tempo.

ermete trismegisto

Là echeggiano il canto degli Astri, la voce dei Numeri, l'armonia delle Sfere.

giovedì 23 gennaio 2014

Caccia alle streghe

"Le donne sono strumenti naturali di Satana"

Tutto comincia quando il Papa Innocenzo VIII emana la Bolla SUMMIS DESIDERANTES AFFECTIBUS 
con la quale viene ammessa la stregoneria. Da qui l'incarito ai due monaci domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger di svolgere indagini sull'esistenza di pratiche magiche e di stregoneria. 
Risultato dello studio è il Malleus Maleficarum un vero e proprio vademecum che spiega dettagliatamente come riconoscere una strega e quali rimedi adottare. Il libro ebbe una vasta risonanza e rapidamente si diffuse un pò dappertutto.

malleus maleficarum

Inizia ufficialmente la "Caccia alle streghe".



Si tenga presente che negli anni e secoli precedenti la Chiesa aveva bollato le credenze di stregoneria come stupide superstizioni per cui non c'è nessuna traccia di caccia alle streghe o di misoginia in tutto il Medioevo.
Il fenomeno della "Caccia alle streghe" si spiega allora con una serie di circostanze che possono essere così riassunte:

Leggi come venivano torturate le streghe

  • Si diffondono in Europa sempre di più credenze di derivazione orientale circa la presenza e l'efficacia di alcune pratiche magiche. Tali superstizioni vengono recepite dai Prelati e dalle Autorità Si insinua il dubbio che molti eventi siano scaturiti sa pratiche diaboliche.Tali ipotesi venivano rafforzate dalle gravi carestie, ma soprattutto dalle terribili epidemie (peste nera) che sconvolsero e decimarono le popolazioni europee.
  • E' innegabile, poi che un clima di paura favoriva il controllo delle masse e venivano scongiurate possibili ribellioni.
  • Riforma e Controriforma contribuirono non poco alla diffusione di tale clima persecutorio. Un dato, però singolare è che il fenomeno si diffuse nei luoghi dove la Chiesa Cattolica era meno presente, cioè in Svizzera e Germania, mentre in Nazione come Spagna e Italia, la caccia alle streghe fu del tutto assente.
Di stregoneria furono accusati e condannati anche diversi uomini, ma furono le donne a subire per il 90% le questo folle clima persecutorio. 



A questo proposito esaustivo è un brano tratto dal Malleus Maleficarum:

" La donna è nemica dell'amicizia, una punizione imprescindibile, un male necessario, un pericolo domestico, di natura malvagia benchè ammantata di beltà. Le donne sono strumenti naturali di Satana, un  difetto strutturale nella creazione originale"


sabato 18 gennaio 2014

I limiti della genialità



La differenza tra la stupidità e il genio è che la genialità ha i suoi limiti.



Albert Einstein


Così venivano torturate le streghe

Strumenti di tortura per streghe


Il più famoso è sicuramente la pera d'angoscia.

Un sofisticato strumento a forma di pera formato da quattro petali ognuno con un puntale acuminato.  La Pera d'angoscia veniva inserita in bocca allo sventurato; girando una vite, posta alla sommità dello strumento, i petali si allargavano dando come si può immaginare delle atroci sofferenze. Di questo strumento esistevano piccole varianti per inserzioni vaginali e anali.

Molti studiosi sono scettici sull'esistenza di questo strumento di tortura perchè i reperti di cui siamo in possesso sono di epoca più recente e nessuno di essi è, invece di epoca medievale.

Anche nelel cronache non si fa riferimento mai alla pera d'angoscia.

Resta il fatto che sia stato utilizzato o meno nel Medioevo, si tratta di un'aberrazione notevole notevole da parte di chi lo ha ideato.


Un altro terribile strumento di tortura


Ma il più spaventoso strumento ideato dall'uomo per torturare i suoi simili è quello che vedete nell'immagine seguente:

streghe tortura

Il meccanismo nella sua crudeltà è estremamente semplice. La vittima veniva legata mani e piedi ; girando le leve dello strumento gli arti venivano tirati fino a che le ossa cominciano a spezzarsi: prima quelle delle braccia, poi le gambe poi le vertebre e se il boia continuava la sua opera si giungeva fino alle estreme conseguenze : gambe e braccia strappate.

A volte prima di essere sottoposto a tale tipo di tortura, il condannato veniva fatto assistere alla medesima tortura inflitta ad altri sventurati. Il colmo della crudeltà!

Non c'è da meravigliarsi se chiunque solo a guardare un simile arnese fosse disponibile a confessare i più atroci misfatti pur di non provare di persona gli effetti di un simile strumento, anche se il più delle volte veniva torturato lo stesso.

E in effetti la tortura più che a far confessare delitti commessi, nel corso della Storia è stat utilizzata per far ammettere colpe non compiute.

Con tale metodo l'Inquisizione mandò al rogo centinaia di persone e i Templari confessarono crimini non commessi che di fatto decretarono la fine dell'Ordine.


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Le streghe di Berwick e la strage compiuta da Giacomo I

Le streghe di Berwick: un oscuro capitolo del regno di Giacomo I


Introduzione

Siamo nel XVI secolo, in pieno Rinascimento. L'Europa è scossa da un grande fermento in tutti i campi. C'è una nuovo visione del mondo, ma le paure che avevano caratterizzato il Medioevo sono ancora presenti. Paura, superstizione fanno parte del bagaglio culturale anche delle menti più illuminate e l'influenza nefasta del bigottismo religioso influenza anche questo periodo considerato di rinascita.
In questo contesto si inserisce la caccia alle streghe che raggiunse il suo apice in uno degli episodi più raccapriccianti ed emblematici: quello delle streghe di Berwick che coinvolse il re Giacomo I Stuart