Giuseppe Garibaldi l'eroe dei due mondi
Personaggio controverso che negli ultimi anni è soggetto anche a qualche tipo di revisionismo storico soprattutto da parte dei nostalgici dell'epoca borbonica, ma che rappresenta l'emblema indiscusso del Risorgimento italiano insieme alla efigure di Giuseppe Mazzini e del Conte di Cavour.
Non è questo, però l'intento del post che vuole offrire una breve biografia che possa presentarvi al meglio il personaggio Garibaldi.
Ho pensato per questo post, agli studenti che siano alle prese con una ricerca o un riassunto. Poche notizie in grado di dare un quadro esaustivo della vita del generale Garibaldi.
Materiale sufficiente per una presentazione in grado di mostrare in rapida sintesi, la vita e le vicende più notevoli di Giuseppe Garaibaldi.
La vita di Giuseppe Garibaldi sembra un romanzo d'avventura. Le sue vicissitudini lo portarono dall'Italia, al sud America, agli Stati Uniti e in Inghilterra prima di diventare il protagonista assoluto del Risorgimento italiano con l'impresa della Spedizione dei Mille.
Romantico anche il suo esilio a Caprera che caratterizzò gli ultimi anni della sua vita.
La vita
Giuseppe Garibaldi nasce a Nizza il 4 luglio 1807 da Giovanni Domenico Garibaldi e da sua moglie Maria Rosa Nicoletta Raimondo. Suo padre era un pescatore e pilotava anche navi mercantili lungo la costa mediterranea.
Nizza francese
Quando nacque nel 1807 Nizza era francese essendo stata occupata dagli eserciti rivoluzionari nel 1792 et ale rimase durante il periodo napoleonico. Solo nel 1814 con le determinazioni del Congresso di Vienna, la città ritornò a far parte del Regno di Sardegna della dinastia sabauda.
Congresso di Vienna |
La madre avrebbe voluto per il figlio una carriera ecclesiatica, ma Giuseppe preferì la ben più avventurosa vita di mare. Quando aveva solo 15 anni, infatti si imbarcò.
La carriera di navigante di Garibaldi lo porta dopo 10 anni, ad essere capitano. Sono gli anni in cui si avvicina ai primi movimenti indipendentisti e in particolar modo alla Giovine Italia di Mazzini.
Coinvolto in un complotto che aveva lo scopo di rovesciare il regno sardo, Garibaldi fu costretto all'esilio, perchè condannato a morte in contumacia.
Il sud America
Il marinaio Garibaldi va in sud America. Cerca di fare affari nel commercio,
ma è anche attirato dai movimenti di ribelli in Uruguay e Brasile.
Comincia la sua storia di combattente.
E' proprio in Uruguay che Garibaldi comincia a costruire la propria leggenda. Egli è a capo delle forze che lottano per la liberazione della nazione sudamericana. I suoi uomini, sono tutti abbigliati con camicie rosse, che diventeranno il suo marchio di fabbrica, si coprono di gloria e Garibaldi dimostra di essere un condottiero di prim'ordine, benché non avesse avuto in precedenza nessuna esperienza di tipo militare.
Anita
Come ogni grande personaggio della storia, nella vita di Garibaldi compare una grande donna e un grande amore.
Si tratta di una combattente brasiliana Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva che da tutti è ricordata come Anita. Fu il vero grande amore di Garibaldi e dalla loro unione nacquero quattro figli Menotti, Rosita, Teresita e Ricciotti.
Ritorno in Italia
Le avventure in sud America erano eccitanti, ma Garibaldi anela tornare in Italia e attende con impazienza il mutare delle condizioni politiche per esaudire tale desiderio.
I contatti con gli indipendentisti italiani e in particolar modo quelli con Mazzini non eramo mai cessati per cui quando in tutta Europa scoppiano le rivoluzioni del 1848, Garibaldi realizza quell'occasione tanto attesa.
Con pochi fedelissimi partecipa agli scontri milanesi. L'evolversi negativo della rivolta lo costringe a un nuovo esilio in Svizzera.
La Repubblica Romana
Garibaldi raggiunge Roma nel 1849 dove da poco è stataproclamata la
Repubblica Romana
dai rivoluzionari che l'avevano liberata. Partecipa con onore alla battaglia
vittoriosa contro le truppe francesi del
generale Oudinot, ma nulla può contro il nuovo esercito francese inviato per restaurare
Pio IX.
La morte di Anita
Garibaldi dopo una strenua resistenza al Gianicolo è costretto a fuggire
insieme alla moglie Anita e cerca di raggiungere Venezia che ancora resiste
agli Austriaci. Durante la fuga Anita si ammala.
Ella è divorata dalla
febbre e muore nelle valli di Comacchio.
La milizia che Garibaldi aveva raccolto è costretta a sciogliersi e lui fugge ancora.
Di nuovo in esilio
Il nuovo esilio è a Staten Island un sobborgo di New York dove è ospite di
Antonio Meucci,
l'inventore del telefono.
Garibaldi torna al suo vecchio mestiere,
quello di capitano di navi. La stagione del conmbattente rivoluzionario sembra
essere definitivamente tramontata.
Un nuovo ritorno
Le peripezie di Garibaldi lo riportano in Italia dove acquista una tenuta a Caprera un'isola a nord della Sardegna. Sembra che le avventure siano finite. Garibaldi ritrova la pace in un ambiente bucolico.
Le cose non andarono così. Dopo uno scandalo familiare in cui sposa e divorzia
rapidamente da una donna tale Giuseppina Raimondi che era in
attesa di un figlio da un altro uomo, Garibaldi riprende i rapporti con i
rivoluzionari indipendentisti italiani.
Mazzini in particolare
fidava molto nelle doti di condottiero di Garibaldi che secondo il suo
giudizio doveva essere il braccio armato di un movimento formato per lo più da
intellettuali.
L'occasione giunge con la Spedizione dei Mille.
La spedizione dei Mille
Qui il racconto sfocia nell'epica perchè Garibaldi raccoglie mille uomini, non militari e sbarca in Sicilia Sebbene le truppe borboniche fossero in un enorme superiorità numerica Garibaldi con l'aiuto della popolazione locale e di qualche tradimento o negligenza nelle fila borboniche riesce a conquistare l'isola.
La spedizione poteva dirsi conclusa, ma Garibaldi vista l'arrendevolezza delle truppe di Francesco II continua la sua marcia verso il continente.
Incredibili a dirsi riesce a percorrere tutto il regno delle due Sicilie ed entrare a Napoli il 7 settembre 1860.
L'ultima grande battaglia con l'esercito borbonico a Gaeta sancisce la fine della dinastia borbonica sul regno delle due Sicilie.
Garibaldi a quel punto è il padrone dell'Italia meridionale. La sua scelta è quella di consegnare i territori conquistati nelle mani del re di Sardegna che incontra nei dintorni di Teano nel casertano.
Roma
La parabola di Garibaldi è alla fine. Due tentativi di conquistare Roma falliscono . Partecipa alla terza guerra di indipendenza e vince a Bezzecca nel 1866
La fine a Caprera
Garibaldi a questo punto prosegue la sua vita a Caprera. Sposa una donna, Francesca Armosino che aveva assunto per badare alla figlia Teresita che era ammalata. Ha altri due figli Clelia e Manlio.
Nel 1882, il 2 giugno Garibaldi l'eroe italiano per eccellenza muore nella sua isola.
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