Curiosità storiche: Carlo Magno
La storia è la biografia dell'umanità
Carlo Magno è una delle figure più conosciute della storia. Un'opera gigantesca quella dell'Imperatore del Sacro Romano Impero , frutto di una personalità fuori dal comune. Un genio a tutti gli effetti con tratti del suo carattere veramente originali.
In questo articolo non mi dilungherò sulla biografia di Carlo o sulle sue guerre e non mi addentrerò nella sua politica, ma terrò traccia di alcune curiosità sull'uomo e sul suo comportamento.
Il mito di Carlo Magno
Carlo Magno diede
forma a quella che noi oggi chiamiamo Europa, riunificò popoli assai diversi
per cultura, tradizioni e religioni.
Egli impose poi il Cattolicesimo come religione unificante. Nelle sue guerre, infatti partecipavano regolarmente anche monaci e vescovi, proprio per sottolineare anche l'aspetto missionario delle sue imprese militari.
L'organizzazione amministrativa di Carlo Magno, fu un'altra perla del suo impero. La distruzione della sua opera alla sua morte è forse la testimonianza più veritiera e incontrovertibile della grandezza personale di Carlo.
Le grandi opere di Carlo Magno sono conosciute o facilemente apprendibili anche facendo un giro sulla rete ( qui il link di Britannica)Ci sono, però delle curiosità, che fanno parte della cosiddeta storia minore che sono anch'esse importanti perchè meglio ci fanno comprendere il personaggio Carlo Magno.
Einhard il biografo di Carlo Magno
La fonte principale di conoscenza sulla vita di Carlo Magno viene dal suo
amico e biografo
Einhard che gli diede
l'appellattivo di Magno e che scrisse Vita Karoli Magni.
Una biografia certamente di parte, che sfocia in alcuni punti
nell'agiografia, ma che per la maggior parte dei contenuti è affidabile e che
ci fornisce diversi spunti di riflessione oltre a farci conoscere anche le
abitudini dell'Imperatore.
Carlo Magno e la rinascita culturale carolingia
Un aspetto spesso sottovalutato, ma fondamentale per comprendere l’eredità storica di Carlo Magno, è la cosiddetta Rinascita carolingia, un vasto movimento culturale promosso dallo stesso Imperatore che trasformò profondamente l’Europa dell’VIII e IX secolo. La finalità principale non era solo quella di elevare il livello intellettuale del clero e dell’amministrazione imperiale, ma anche di uniformare il sapere e garantire la corretta trasmissione dei testi religiosi e classici.
Carlo Magno convocò alla sua corte alcuni dei più importanti studiosi dell’epoca, tra cui Alcuino di York, figura chiave nella riforma scolastica e liturgica dell’Impero. Grazie alla sua opera vennero fondati o potenziati i scriptoria, luoghi in cui monaci specializzati si occupavano della copiatura dei manoscritti. Senza la produzione libraria carolingia, una parte significativa della letteratura antica – da Virgilio a Orazio – non sarebbe giunta fino a noi.
L’opera riformatrice di Carlo Magno coinvolse anche l’ambito educativo. Con il famoso capitolare Admonitio Generalis (789), egli stabilì la necessità di aprire scuole presso monasteri e cattedrali, un passo decisivo verso la nascita della scuola medievale. In questo documento emerge l’idea, allora rivoluzionaria, che l’istruzione non dovesse essere riservata a pochi, ma estesa a tutti coloro che potessero beneficiarne.
Questa spinta culturale non fu fine a se stessa: serviva a costruire un Impero coeso, amministrato da uomini competenti, capaci di leggere, scrivere e comprendere i testi normativi. Gli storici moderni, tra cui Rosamond McKitterick, considerano la Rinascita carolingia una delle più importanti rivoluzioni intellettuali dell’Occidente, poiché gettò le basi dell’identità culturale europea.
In questo senso, le curiosità sulla vita quotidiana di Carlo Magno si intrecciano con un progetto politico e culturale di enorme respiro. L’uomo che non sapeva scrivere bene, come ricordato da Einhard, comprese però meglio di chiunque altro l’importanza della cultura come strumento di potere e di unificazione. Anche questo contribuisce a spiegare perché Carlo Magno sia ancora oggi considerato uno dei padri dell’Europa medievale e moderna.
Curiosità su Carlo Magno
1. Carlo Magno era moderato nel mangiare, ma soprattutto era parco nel bere. L'ubriachezza e i suoi effetti gli davano fastidio.
Non praticava, però mai il digiuno, anche quando la prescrizione era di
carattere religioso, come accade nella Quaresima, perché riteneva che
nuocesse alla sua salute.
I suoi pasti standard erano composti da 4
portate, cui aggiungeva sempre degli arrosti che i servitori portavano ancora
sullo spiedo.
Modiche quantità di cibo per Carlo Magno rapportando
il tutto alle usanze e abitudini medievali che comportvano pranzi luculliani.
2. A tavola Carlo Magno adorava ascoltare delle storie o delle letture. Anche questa era un'usanza diffusa in quel tempo, ma Carlo apprezzava molto la compagnia dei cantastorie. Non mancava mai quando era a tavola anche l'accompagnamento musicale.
3. A Carlo Magno piaceva leggere benché non fosse esattamente quello che si possa definire un uomo di cultura, anzi possiamo affermare che in generale era piuttosto ignorante. I suoi argomenti preferiti erano le gesta dei grandi del passato. Tra i libri il suo preferito era la " Città di Dio" di Sant'Agostino.
4. Carlo Magno amava l'arte e la cultura e parlava diverse lingue. Malgrado ciò non sapeva scrivere o almeno lo faceva con grandi difficoltà. Si dice che si esercitasse spesso nella scrittura, ma con scarsi risultati.
5. Da giovane Carlo Magno era un tipo piuttosto rozzo e poco elegante. Anche i suoi modi non possiamo dire che fossero raffinati. con l'avanzare degli anni e in considerazione dei titoli i suoi modi divennero più aggraziati.
6. Carlo Magno conscio della propria mancanza di istruzione volle che i suoi figli venissero educati ed istruiti.
7. Carlo Magno diffidava dei medici. In epoca medievale magari era anche una buona norma. In questo tratto ho trovato una analogia con Napoleone Bonaparte che si ispirava a Carlo (basti pensare alla cerimonia dell'incoronazione del 1804 a Notre Dame alla presenza del Papa). Anche Napoleone, infatti non aveva alcuna fiducia nei medici, tranne che in Corvisart. E qui vi invito a leggere Napoleone e la medicina un post in cui l'opinione di Bonaparte sui medici è trattata più diffusamente.
8. Carlo Magno non amava abbigliamenti ricercati, anzi non era raro vederlo vestito semplicemente quasi come un contadino. Gli abiti importanti erano riservati solo alle cerimonie ufficiali.
Conclusioni
Dobbiamo molto a Einhard che ci ha tramandato con i suoi scritti i
tratti della personalità e le abitudini di Carlo Magno. Senza l'opera del
biografo non avremmo avuto queste notizie.
Dalle curiosità esposte sopra
viene fuori il ritratto di un uomo del suo tempo, con modi rozzi, ma con la
coscienza e la volontà di elevarsi attraverso l'arte e la cultura.
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