venerdì 22 gennaio 2021

La strana morte di Eschilo

 Eschilo ucciso da una tartaruga.

Stiamo parlando del più grande tragediografo della Grecia antica di cui ci sono pervenute non frammenti, ma opere intere.

Autore molto fecondo Eschilo compose 88 opere, di cui solo sette sono pervenute ai nostri giorni, ma di cui si ha notizia attraverso scritti di altri autori e attrverso il cosiddetto catalogo mediceo.

Di nobili origini, Eschilo non solo fu un tragediografo affermato, ma anche un valente soldato.


Eschilo


Egli partecipò alle guerre contro i Persiani e si distinse per il suo valore a Platea, Salamina e Maratona.

La sua fama travalicò i confini della Grecia tanto che fu chiamato dal tiranno Gerone a Gela, anche se alcune fonti parlano di un suo esilio per empietà.

Più probabile la prima tesi.

E fu proprio in Sicilia che Eschilo trovò la morte in un modo assurdo.

La tartaruga assassina

Anni prima una veggente gli aveva predetto che la sua morte sarebbe avvenuta dall'alto. Per tale motivo Eschilo era particolarmente prudente. Egli  non usciva mai durante i temporali temendo che un fulmine lo potesse colpire perché aveva identificato il pericolo che veniva dal cielo con una saetta.

Secondo la testimonianza dello storico Valerio Massimo la morte avvenne durante una giornata di sole. Eschilo passeggiava in campagna. Ad un tratto un gipeto che è un rapace simile a un avvoltoio sorvolò la sua testa. L'uccello aveva tra le sue zampe una tartaruga e cercava un masso su cui lanciarla per romperne il guscio e gustare le sue carni.

morte di Eschilo


La testa calva di Eschilo su cui rifletteva la luce del sole fu scambiata dal gipeto per una pietra per cui lasciò cadere la tartaruga su di essa provocando la morte di Eschilo nel 456 a.C.

Eschilo, quindi non sfuggì al proprio destino e morì nella maniera più assurda possibile.


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