domenica 18 dicembre 2022

Innamorati di Sherlock Holmes

 Il fascino di Sherlock Holmes

Sherlock non è perfetto

Sherlock Holmes


Sherlock Holmes non è perfetto. Alterna tratti di genialità ad altri in cui mostra le sue debolezze umane ed è  questo che lo rende affascinante.

Le storie di cui è protagonista il consulente investigatore frutto del genio di Arthur Conan Doyle non sono molto realistiche, hanno dei difetti evidenti. Esperti forensi hanno più volte sottolineato alcune incongruenze ed inesattezze, malgrado ciò le avventure di Holmes narrate dal fido amico Watson piacciono alla gente.

Lo schema narrativo

Holes e Watson


Le storie iniziano quasi sempre con una visita al 221b di Baker street e il lettore sa che Holmes prima che il possibile cliente possa riferire le sue richieste riuscirà a tracciare un sorprendente e preciso quadro della persona che ha davanti.
E' questo è uno dei momenti più attesi dei racconti di Doyle. Prima il lettore si sorprende dall'impressionante numero di particolari svelati da Holmes e poi dalla spiegazione che Holmes puntualmente fornisce. Tutto sembra scontato, ma solo Holmes ha la capacità di vedere oltre le apparenze. E' la differenza tra guardare e osservare come spesso fa presente a Watson.

Le deduzioni di Holmes

Holmes Doyle


Sherlock Holmes è all'opera già dal momento in cui il cliente è seduto di fronte a lui. Egli formula ipotesi, crea collegamenti, stabilisce un piano d'azione. Egli analizza i dati, non scarta niente, nemmeno le ipotesi più improbabile. Holmes mette tutto insieme per poi scartare e quando tutte le altreipotesi decadono, quella che resta seppur  improbabile non può essere che la verità.

Una Londra grigia e tetra

 


 Anche l'ambientazione delle storie di Sherlock Holmes contribuisce ad accrescerne il fascino. Siamo in una Londra grigia e pioviggionosa. Holmes e Watson rifugiati nel loro appartamento al 221b di Baher street coccolati dalla signora Hudson e dal suo immancabile te', restano in trepidante attesa di un cliente , di una storia che possa risvegliarli dal loro torpore. Mentre , però Watson sa rilassarsi nell'attesa, Holmes si dispera nell'inattività e cerca rifugio nelle droghe.

Anche i nemici di Holmes hanno il loro fascino dalla misteriosa Irene Adler ai due più importanti e intelligenti avversari Dr. Moriarty e il letale Capitano Sebastian Moran

Quello che rende Sherlock Holmes sono le sue debolezze. Egli è umano ha debolezze e difetti su cui indugia quando il suo cervello non è all’opera.; subisce la noia, è un sociopatico, abusa di sostenze stupefacenti. Sono queste anomalia in una personalità così geniale che  lo rendono vicino e simpatico.

Le caratteristiche di Holmes sono singolari:

  • E’ un bravo pugile
  • Usa il bastone come un’arma mortale
  • Conosce Londra e le sue strade alla perfezione
  • E’ l’unico consulente investigatore al mondo

Qual è l'investigatore che più somiglia a Holmes?

A study in scarlet



Geniale ed intelligente è anche Hercule Poirot l'arguto investigatore belga creato da Agatha Christie. A differenza di Holmes, Poirot non fornisce indizi egli ama riunire i protagonisti della vicenda alla fine per sfoggiare le sue conclusioni. Poirot è poi supponente, anche un pò antipatico oltre e essere un insopportabile vanesio.
Le storie di Holmes, invece danno la possibilità l lettore di tentare di seguire il filo del ragionamento di Sherlock che di tanto in tanto fornisce qualche indizio.

Un altro investigatore molto simile a Holmes è Nero Wolfe, il panciuto detective creato da Rex Stout.
Come Holmes, Wolfe è geniale nei suoi ragionamenti, sociopatico anche più di Holmes, cerebrale tanto da non dare mai spazio alle emozioni. Come nei racconti di Doyle il narratorre è un collaqboratore del detective. nel caso di Wolfe è Archie Goodwin così come Watson lo fa nei racconti di Doyle.

La somiglianza tra i due investigaori ha proposto la suggestione molto fantasiosa per cui Wolfe possa essere il nipote di Holmes essendo figlio del fratello Mycroft.
I puristi fans di Holmnes hanno trovato mille modi per smentire questa fantasiosa, ma sugggestiva ipotesi letteraria.

Sherlock Holmes è in realtà ispirato da una persona reale!

the mind of sherlock holmes


E' lo stesso Sir Arthur Conan Doyle  che afferma come il personaggio di Sherlock Holmes sia stato ispirato da Joseph Bell, un chirurgo presso la Royal Infirmary di Edimburgo, che Doyle incontrò nel 1877 e per cui aveva lavorato come impiegato. Simile a Holmes, lo stesso Bell era noto per essere in grado di effettuare delle precise deduzioni sulle persone partendo da comuni osservazioni.

Un famoso esempio dell'abilità deduttiva di Bell può essere trovato nell'autobiografia di Doyle. Un uomo una volta si fece avanti da Bell senza alcuna presentazione. Bell ha dedotto quanto segue su di lui:

Bene, amico mio, hai prestato servizio nell'esercito... Non molto tempo congedato... Un reggimento delle Highlands... Un sottufficiale... Di stanza alle Barbados...

Ha spiegato il suo ragionamento come segue:

Vedete, signori, quell'uomo era un uomo rispettoso ma non si è tolto il cappello. Non lo fanno nell'esercito, ma avrebbe imparato le usanze civili se fosse stato congedato a lungo. Ha un'aria autoritaria ed è scozzese. Quanto alle Barbados, i suoi sintomi sono dovuti  all'elefantiasi, che è tipica  dell'India occidentale, non britannica, e i reggimenti scozzesi si trovano attualmente in quella particolare isola.

Un ragionamento che sembra preso, pari pari da un racconto di Sherlock Holmes.

In conclusione è difficile non amare Sherlock Holmes che paradossalmente era invece odiato dal suo creatore, Conan Doyle, troppo preso dai suoi studi sullo spiritualismo per continuare a scivere di Holmes. Holmes sopravvisse anche alle intenzioni dello scrittore che in qualche modo lo dovette far resuscitare dopo che lo aveva fatto morire per le proteste dei lettori e le richieste degli editori.