Come l'economia, la società, la vita quotidiana furono sconvolte dalla rivoluzione industriale.
La mia recente visita al museo dell'industria e della scienza di Manchester mi
ha spinto a fare una breve riflessione di come la rivoluzione industriale
abbia profondamente modificato la vita quotidiana e tutta la società europea e
americana.
Ammirare le macchine filatrici esposte a Manchester fa ben comprendere la
portata dello sconvolgimento che si ebbe nel XIX secolo. L'invenzione della
macchina a vapore, la capacità di produrre in massa, aumentando l'efficienza
modificarono la società.
Gli agricoltori vennero spinti a diventare operai facendo nascere di fatto una
classe sociale inesistente e il commercio venne affiancato dall'industria e quella dell'imprenditore divenne la nuova classe dirigente sostituendo nei fatti la nobiltà di
nascita già esautorata del proprio ruolo da quello che era avvenuto in Francia nel 1789.
La produzione di massa, inoltre aveva il potere di abbassare i costi di
produzione rendendo le merci, soprattutto filati, più accessibili alle classi
meno abbienti.
La rivoluzione industriale fu un fenomeno globale
La rivoluzione industriale, benchè sorta in Gran Bretagna fu un fenomeno
globale che rapidamente si diffuse in molte altre nazioni europee, in Nord
America e anche in Giappone anche se in forme diverse dovute alle particolari
condizioni politiche e sociali.
In Giappone, ad esempio, la industrializzazione fu influenzata dal desiderio
di mettersi allo stesso liivello delle potenze occidentali, mentre il fenomeno
della rivoluzione industriale in Nord America provocò una incredibile
emigrazione di massa dalle regioni più povere dell'Europa (Irlanda e Italia) e
del Centro e Sud America.
La macchina a vapore
L'impiego della macchina a vapore che Watt aveva inventato intorno al 1760 non
solo consentì la meccanizzazione delle attività industriali, ma fu utilizzata
anche nel campo dei trasporti con navi e locomotive a vapore,
Fin da subito, però l'industrializzazione si accompagnò a problemi, che ancora
oggi fanno parte della nostra società. Per massimizzare i guadagni, gli
imprenditori pagavano bassi salari pretendendo orari di lavoro massacranti.
Le pessime condizioni di lavoro fecero nascere i primi movimenti operai, che
giustamente reclamavano condizioni di lavoro umane e salari adeguati.
Nuove forme di diseguaglianza derivanti dalla rivoluzione industriale
La rivoluzione industriale creò nuove forme di disuguaglianza, perchè la
ricchezza e il potere si concentrarono nelle mani di pochi. L'ascesa dei
capitalisti industriali e l'emergere di una classe operaia crearono delle
divisioni di classe, che in seguito sarebbero diventate una delle principali
fonti di conflitto sociale e politico.
Le nuove classi sociali
La rivoluzione industriale mutò radicalmente la società, perchè oltre
formare una aristocrazia di ricchi imprenditori formò un esercito di operai
costretti a dure condizioni di lavoro per sopravvivere. Le campagne si
svuotarono e le città si riempirono modificandone il volto e la struttura.
Affascinante lo studio di come cambiò l'urbanizzazione delle grandi città
industriali, con pochi quartieri per i ricchi ed enormi periferie povere e
senza servizi per gli operai.
Le nuove città e la loro urbanizzazione
Nuovi problemi dovettero essere affrontati derivanti proprio da questo
sovraffolamento delle città industriali che richiamavano frotte di persone per
lavorare nell'industria. Questo esodo cominciò nel XIX secolo in Inghilterra e
in America, ma proseguì per tutto il XX secolo, basti pensare alla vera e
propria diaspora di meridionali italiani che negli anni sessanta si trasferì
nelle industriali città del nord Italia.
L'avvento dell'industria fu una e vera e propria rivoluzione anche perchè
avvenne in un tempo relativamente breve e per questo gli squilibri sociali
furono ben netti e delineati.
La rivoluzione industriale segnò un punto di svolta nella storia dell'uomo,
mutando in profondità la società.
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