venerdì 22 gennaio 2021

Luigi XVI e la Rivoluzione francese

 
Luigi XVI

La storia di Luigi XVI il re decapitato.

Un carattere debole

La figura di Luigi XVI che la storia ci ha tramandato è quella di un uomo fragile, debole, incapace di sopportare il peso di un regno come la Francia.
Luigi ci viene descritto come una persona semplice, intenta in passatempi , a dir poco strani. Luigi, infatti costruiva chiavi e montava e smontava orologi. L'altra sua occupazione preferita era la caccia.


L'impressione che ne deriva è quella di un uomo che non accettasse il ruolo che il destino e la Storia gli avevano assegnato. Si sono sprecate anche molte analisi psicologiche per definire la personalità di Luigi XVI, ma al di là di tali speculazioni, il tratto che emerge prepotente è quello di un uomo inadeguato.

Anche le fattezze fisiche di Luigi non lo aiutavano nella sua autostima. Aveva ereditato dalla madre gli occhi chiari e il biondo dei capelli, ma la sua figura era pingue e il suo incedere impacciato.

Ben presto Luigi, a corte divenne anche oggetto di ilarità.

Luigi e Maria Antonietta

Le cose non migliorarono con le nozze con Maria Antonietta, la penultima figlia di Maria Teresa d'Austria.

La giovane austriaca era di bell'aspetto, frivola, audace, piena di gioia di vivere; l'esatto contrario di Luigi, timido e riservato.

La regina si insediò a corte con alterigia circondandosi di dame di corte e spendendo cifre folli. Il re l'accontentava perché anche in questo caso si sentiva inadeguato a tale prorompenza.

Per 7 anni i due non ebbero rapporti intimi e questo oltre a provocare il solito chiacchiericcio a corte, allontanò quelli che all'epoca erano solo due ragazzi.

Molto si è discusso sui motivi di questa mancanza di intimità o per meglio dire della difficoltà di Luigi.

L'ipotesi più probabile e quella che per molto tempo è stato quella più accreditata è stata la presenza di una fastidiosa e dolorosa fimosi che impediva al re di consumare un rapporto completo.
Poichè non risultano interventi di tipo medico o chirurgico per risolvere tale tipo di problema è probabile che Luigi fosse, invece bloccato da fattori psicologici. 

Maria Antonietta



Malgrado fosse dipinta come una libertina anche Maria Antonietta aveva le sue colpe non essendo, per così dire, un'amante focosa ed esperta. All'epoca, vista l'amicizia, più che profonda con la  duchessa di Polignac in molti erano pronti a giurare che Maria Antonietta avesse tendenze omosessuali per cui rifuggiva dai rapporti col marito.


La situazione si sbloccò, come per incanto, solo dopo 7 anni dopo un colloquio con Giuseppe fratello di Maria Antonietta che riuscì a fare breccia sia con Luigi che con la sorella e questo fa spazio alle ipotesi di blocco psicologico di Luigi e di frigidità della regina. Abbandoniamo, però la camera da letto reale.

I figli di Luigi e Maria Antonietta

Maria Antonietta e Luigi conquistarono, infine la loro intimità e la regina rimase incinta di quello che sarà il primo figlio della coppia reale, che in realtà fu una figlia Maria Teresa Carlotta.

La coppia reale ebbe in seguito altri tre figli: Luigi Giuseppe il delfino che però morì bambino per una forma di tubercolosi ossea, Luigi Carlo, il mai re Luigi XVIIche morì di stenti in prigione all'età di 10 anni e Sofia Elena Beatrice che morì poco più che neonata.


Luigi XVII
Luigi XVII


La situazione della Francia prerivoluzionaria

Nel frattempo la Francia si dibatteva in un'intensa crisi economica. Il re, malgrado la sua debolezza si rese conto che la situazione era sul punto di degenerare, ma egli era stretto fra la volontà nobiliare ed ecclesiastica che voleva mantenere i propri privilegi e l'influenza della moglie Maria Antonietta sempre più spinta dalla sua famiglia d'origine a far intraprendere a Luigi una politica filo austriaca.

La nomina di Turgot come ministro delle finanze è la prova di come Luigi comprendesse a fondo la gravità della situazione, ma la sua decisione di rimuoverlo quando propose una patrimoniale è testimonianza di come la sua volontà fosse debole e manipolabile.

Era chiaro che c'era la necessità di limitare le enormi spese dello Stato e di ridurre il debito aggravato dalla partecipazione alla guerra d'indipendenza americana, ma le resistenze alle riforme erano tante e tali che solo una personalità forte poteva imporle e non era questo il caso di Luigi XVI.

La convocazione degli Stati Generali, lungi dall'essere una soluzione fu per Luigi l'inizio della fine perché fornì al Terzo Stato una propria consapevolezza e sottolineò differenze e privilegi di Clero e Nobiltà.

La presa della Bastiglia fu solo un episodio, che però sancì di fatto la fine della Monarchia perché si innestò un proceso che ormai era inarrestabile.

Luigi XVI avrebbe potuto governare la rivoluzione e sfuggire alla morte?

Probabilmente sì.  Avrebbe, però dovuto convincersi subito dell'ineluttabilità degli eventi ed appoggiare con entusismo le riforme dando spazio con convinzione a quella forma di monarchia costituzionale voluta da mirabeau.

Luigi XVI, invece non fu mai del tutto convinto della svolta costituzionale e il suo piegarsi iniziale era solo un tentativo di prendere tempo. Il suo doppiogiochismo con le potenze europee per avre appoggio completo nel resttaurare la situazione prerivoluzionaria segnò la fine del suo regno e della sua vita.

Maria Antonietta, non lo aiutò affatto. La regina era troppo legata all'Ancien Regime la sua formazione culturale non contemplava altra forma di Governo che la Monarchia assoluta per cui non poteva guidare il re verso una conciliazione con la parte più moderata degli insorti

Secondo Napoleone, testimone dei fatti del 20 giugno quando la folla inferocita invase le Tuileries Luigi non avrebbe dovuto permettere alla plebaglia di entrare:

" Perché non ne hanno falcidiati 400 o 500 con i cannoni? Gli altri si sarebbero tolti di torno molto in fretta" Per Bonaparte era inconcepibile che il re si fosse lasciato umiliare in tale maniera.

E quando il 10 agosto 1792 vide le guardie svizzere trucidate perchési erano atenute dal sparare sulla folla esclamo nei confronti del re:

" Che coglione"

Per Bonaparte il re con la forza avrebbe debellato gli insorti. Il debole Luigi non ebbe questo coraggio e non adottò tali determinazioni.

Il tentativo di fuga e la scoperta dell'armoire de fer del nascondiglio al palazzo delle Tuileries, dove furono rinvenute i carteggi di Luigi con i realisti  sancirono la sua morte provocando l'accusa di alto tradimento.

Il processo

Il processo cui fu sottoposto il re fu più di facciata che altro. La partita la giocarono le due fazioni politiche i Girondini e i Montagnardi con questi ultimi che imposero la propria volontà regicida, anche e soprattutto per l'ascendente di Robespierre.

Robespierre
Robespierre


A nulla valse l'arringa accorata del giovane avvocato De Seze.

La morte di Luigi XVI

Il 21 gennaio del 1793 Luigi XVI fu decapitato. L'unico privilegio che gli fu concesso fu quello di essere accompagnato in carrozza al patibolo invece che sulla carretta dei condannati ( tale privilegio non fu concesso qualche mese dopo a Maria Antonietta). L'esecuzione fu cruenta perché la lama della ghioglittina fu mal posizionate per cui colpì la testa e non il collo del re.

morte del re


Le ultime parole del re furono:

" Signori sono innocente di tutto quello di cui vengo incolpato. Mi auguro che il mio sangue sia utile alla Francia e plachi la collera di Dio".


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