Il fascino di Sherlock Holmes
Sherlock non è perfetto
Sherlock Holmes non è perfetto. Alterna tratti di genialità ad altri in cui mostra le sue debolezze umane ed è questo che lo rende affascinante.
Le storie di cui è protagonista il consulente investigatore frutto del genio di Arthur Conan Doyle non sono molto realistiche, hanno dei difetti evidenti. Esperti forensi hanno più volte sottolineato alcune incongruenze ed inesattezze, malgrado ciò le avventure di Holmes narrate dal fido amico Watson piacciono alla gente.
Lo schema narrativo
Le storie iniziano quasi sempre con una visita al
221b di Baker street e il lettore sa che Holmes prima che il possibile cliente possa riferire le
sue richieste riuscirà a tracciare un sorprendente e preciso quadro della
persona che ha davanti.
E' questo è uno dei momenti più attesi dei
racconti di Doyle. Prima il lettore si sorprende dall'impressionante numero di
particolari svelati da Holmes e poi dalla spiegazione che Holmes puntualmente
fornisce. Tutto sembra scontato, ma solo Holmes ha la capacità di vedere oltre
le apparenze. E' la differenza tra guardare e osservare come spesso fa
presente a Watson.
Le deduzioni di Holmes
Sherlock Holmes è all'opera già dal momento in cui il cliente è seduto di fronte a lui. Egli formula ipotesi, crea collegamenti, stabilisce un piano d'azione. Egli analizza i dati, non scarta niente, nemmeno le ipotesi più improbabile. Holmes mette tutto insieme per poi scartare e quando tutte le altreipotesi decadono, quella che resta seppur improbabile non può essere che la verità.
Una Londra grigia e tetra
Anche l'ambientazione delle storie di Sherlock Holmes contribuisce ad accrescerne il fascino. Siamo in una Londra grigia e pioviggionosa. Holmes e Watson rifugiati nel loro appartamento al 221b di Baher street coccolati dalla signora Hudson e dal suo immancabile te', restano in trepidante attesa di un cliente , di una storia che possa risvegliarli dal loro torpore. Mentre , però Watson sa rilassarsi nell'attesa, Holmes si dispera nell'inattività e cerca rifugio nelle droghe.
Anche i nemici di Holmes hanno il loro fascino dalla misteriosa Irene Adler ai due più importanti e intelligenti avversari Dr. Moriarty e il letale Capitano Sebastian Moran
Quello che rende Sherlock Holmes sono le sue debolezze. Egli è umano ha debolezze e difetti su cui indugia quando il suo cervello non è all’opera.; subisce la noia, è un sociopatico, abusa di sostenze stupefacenti. Sono queste anomalia in una personalità così geniale che lo rendono vicino e simpatico.
Le caratteristiche di Holmes sono singolari:
- E’ un bravo pugile
- Usa il bastone come un’arma mortale
- Conosce Londra e le sue strade alla perfezione
- E’ l’unico consulente investigatore al mondo
Qual è l'investigatore che più somiglia a Holmes?
Le storie di Holmes, invece danno la possibilità l lettore di tentare di seguire il filo del ragionamento di Sherlock che di tanto in tanto fornisce qualche indizio.
Come Holmes, Wolfe è geniale nei suoi ragionamenti, sociopatico anche più di Holmes, cerebrale tanto da non dare mai spazio alle emozioni. Come nei racconti di Doyle il narratorre è un collaqboratore del detective. nel caso di Wolfe è Archie Goodwin così come Watson lo fa nei racconti di Doyle.
I puristi fans di Holmnes hanno trovato mille modi per smentire questa fantasiosa, ma sugggestiva ipotesi letteraria.
Sherlock Holmes è in realtà ispirato da una persona reale!
E' lo stesso Sir Arthur Conan Doyle che afferma come il personaggio di Sherlock Holmes sia stato ispirato da Joseph Bell, un chirurgo presso la Royal Infirmary di Edimburgo, che Doyle incontrò nel 1877 e per cui aveva lavorato come impiegato. Simile a Holmes, lo stesso Bell era noto per essere in grado di effettuare delle precise deduzioni sulle persone partendo da comuni osservazioni.
Un famoso esempio dell'abilità deduttiva di Bell può essere trovato nell'autobiografia di Doyle. Un uomo una volta si fece avanti da Bell senza alcuna presentazione. Bell ha dedotto quanto segue su di lui:
Bene, amico mio, hai prestato servizio nell'esercito... Non molto tempo congedato... Un reggimento delle Highlands... Un sottufficiale... Di stanza alle Barbados...
Ha spiegato il suo ragionamento come segue:
Vedete, signori, quell'uomo era un uomo rispettoso ma non si è tolto il cappello. Non lo fanno nell'esercito, ma avrebbe imparato le usanze civili se fosse stato congedato a lungo. Ha un'aria autoritaria ed è scozzese. Quanto alle Barbados, i suoi sintomi sono dovuti all'elefantiasi, che è tipica dell'India occidentale, non britannica, e i reggimenti scozzesi si trovano attualmente in quella particolare isola.
Un ragionamento che sembra preso, pari pari da un racconto di Sherlock Holmes.
In conclusione è difficile non amare Sherlock Holmes che paradossalmente era invece odiato dal suo creatore, Conan Doyle, troppo preso dai suoi studi sullo spiritualismo per continuare a scivere di Holmes. Holmes sopravvisse anche alle intenzioni dello scrittore che in qualche modo lo dovette far resuscitare dopo che lo aveva fatto morire per le proteste dei lettori e le richieste degli editori.
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