giovedì 16 gennaio 2014
La promessa della resurrezione
Nostro Signore ha scritto la promessa della risurrezione, non nei libri , ma in ogni foglia in primavera.
Martin Lutero
Martin Lutero
Ho imparato come morire
Le frasi di Leonardo da Vinci
Mentre pensavo che stavo imparando a vivere, ho imparato come morire.
Leonardo Da VinciIl mio consiglio è sposarsi
Se trovi una buona moglie sarai felice, in caso contrario diventerai un filosofo.
Socrate
Socrate
La massima è solo un pretesto per illustrare il pensiero di Napoleone sulle donne e più in generale sulla famiglia.
Napoleone Bonaparte nasce ad Ajaccio in Corsica nel 1769.
La sua educazione è tale da ritenere la famiglia sacra e inviolabile.
Bonaparte nel momento del bisogno, quando la famiglia è costretta a fuggire dalla Corsica osteggiata e minacciata dai seguaci di Paoli si prende cura della madre vedova e dei fratelli.
Sono tempi duri per i Bonaparte a Marsiglia, ma Napoleone si fa carico di tutto.
Il suo matrimonio è per certi versi in contro tendenza.
Napoleone non sposa come ha fatto il fratello una giovane donna di buona famiglia con una ricca dote, anche se ne fu tentato considerando il suo fidanzamento con Desirée Clary la sorella di sua cognata.
Il giovane Bonaparte si invaghisce della matura e squattrinata Giuseppina Beauharnais. Una vera e propria debolezza di Napoleone che conosce attraverso Giuseppina la passione di una donna esperta.
Giuseppina sarà una buona moglie per Napoleone, malgrado i tradimenti dei primi tempi del loro matrimonio anche per le sue conoscenze altolocate che aprirono la strada alla carriera di Bonaparte.
Napoleone e le donne
Napoleone era troppo occupato per occuparsi di questioni sentimentali. Spesso soleva dire : " Il mio cuore è nella mia testa", ma le donne e la famiglia furono importanti nella sua vita.
Conoscere Eleonora Denuelle una sua amante gli fece comprendere che non era sterile, anche se la conferma la ebbe con il figlio avuto dalla sua mante polacca Maria Walewska. Napoleone non poteva avere certezza della paternità con la Denuelle che evidentemente non frequentava solo l'Imperatore ( i più maligni affermavano che il figlio fosse di Murat).
La stessa Maria Walewska rappresentò una parentesi felice. Il secondo matrimonio con Maria Luisa d'Austria gli diede l'illusione di poter vivere una vita familiare tradizionale con la presenza del figlio e di quelli che in futuro poteva avere.
Tra le donne di Napoleone non possiamo dimenticare la madre, Letizia Ramolino. Donna forte, energica, capace di portare avanti la famiglia bemnchè giovane vedova con otto figli.
Letizia mai doma fiera e dignitosa, visse con parsimonia l'ascesa e la gloria del figlio e sopportò con cristiana rassegnazione gli eventi successivi che portarono alla sconfitta all'esilio e alla morte di Napoleone.
Napoleone credeva nel valore della famiglia e nella buona sorte di avere una buona moglie. Una bella donna è un piacere per gli occhi una buona moglie per il cuore un'altra delle sue massime.
Il sudario di Oviedo e la Sindone
Il sudario di Oviedo secondo la tradizione sarebbe il telo di lino posto sulla testa di Cristo dopo la morte prima di essere avvolto nel lenzuolo (Sindone).
Famosissima la Sindone, molto meno conosciuto, al di fuori dai confini spagnoli il telo di Oviedo. Eppure le ricerche scientifiche fatte sul piccolo telo meno di un metro di larghezza e lunghezza danno risultati più confortanti rispetto a quelli della Sindone.
I pollini rilevati sul telo sono di piante presenti a Gerusalemme, la tipologia delle macchie di sangue suggeriscono una morte per asfissia (edema polmonare) compatibile con la morte per crocifissione, il tipo di macchie sarebbe simile a quelle riscontrate sul lenzuolo custodito a Torino.
Un solo dato scientifico, l'analisi del Carbonio 14, smentirebbe l'autenticità del telo datando la sua origine intorno al 700 d.C, ma molti studiosi hanno contestato tale risultato , affermando che le varie contaminazioni del telo renderebbe impossibile la datazione.
Le tesi dei cosiddetti autenticisti sono per il telo di Oviedo sicuramente più numerosi di quelle degli scienziati che ne negano l'autenticità.
Famosissima la Sindone, molto meno conosciuto, al di fuori dai confini spagnoli il telo di Oviedo. Eppure le ricerche scientifiche fatte sul piccolo telo meno di un metro di larghezza e lunghezza danno risultati più confortanti rispetto a quelli della Sindone.
I pollini rilevati sul telo sono di piante presenti a Gerusalemme, la tipologia delle macchie di sangue suggeriscono una morte per asfissia (edema polmonare) compatibile con la morte per crocifissione, il tipo di macchie sarebbe simile a quelle riscontrate sul lenzuolo custodito a Torino.
Un solo dato scientifico, l'analisi del Carbonio 14, smentirebbe l'autenticità del telo datando la sua origine intorno al 700 d.C, ma molti studiosi hanno contestato tale risultato , affermando che le varie contaminazioni del telo renderebbe impossibile la datazione.
Le tesi dei cosiddetti autenticisti sono per il telo di Oviedo sicuramente più numerosi di quelle degli scienziati che ne negano l'autenticità.
Alessandro Magno: svelato il mistero della sua morte?
Una nuova ipotesi sulla morte precoce di Alessandro Magno.
Aveva solo 32 anni quando Alessandro Magno morì in circostanze misteriose. Dodici giorni di febbre alta, spossatezza intensa che lo portò all'impossibilità persino di camminare , fino alla morte giunta dopo dodici giorni di agonia.
Molti studiosi, nel passato avevano avanzato l'ipotesi dell'avvelenamento, ma in pochi si spiegavano come fosse stata possibile un'agonia così lunga.
E' di questi giorni la pubblicazione di uno studio compiuto da un tossicologo neozelandese: Leo Schep.
La conclusione cui è giunto lo scienziato formula l'ipotesi che a uccidere il re macedone possa essere stata una pianta la Veratrum album, conosciuta dai Greci e utilizzata allo scopo di provocare il vomito in caso di indigestioni.
L'estratto della Veratrum sarebbe stato dato ad Alessandro sciolto nel vino, ciò avvalorerebbe le notizie storiche secondo cui il monarca cominciò a star male subito dopo aver bevuto una coppa di vino.
I sintomi che provoca la pianta incriminata si sovrapporrebbero esattamente alla descrizione fatta dagli storici degli ultimi giorni di Alessandro.
Ipotesi ardita? Probabilmente sì. Eventuali nemici di Alessandro avrebbero utilizzato metodi più sbrigativi e veleni dall'effetto più immediato.
D'altra parte non è la prima volta che viene attribuita al veleno la scomparsa di personafggi importanti, basti pensare alle ipotesi di avvelenamento da arsenico per Napoleone Bonaparte e quella di Polonio per Arafat.
mercoledì 8 gennaio 2014
giovedì 2 gennaio 2014
domenica 29 dicembre 2013
Non fatevi ingannare quando vi dicono che le cose vanno meglio adesso.
Non fatevi ingannare quando vi dicono che le cose vanno meglio adesso.
Anche se non si vede la povertà esiste essa è stata solo nascosta. Anche se guadagnate di più e potete permettervi di comprare un maggior numero di questi beni nuovi ed inutili che le industrie vi riversano addosso e anche se vi sembra di non aver mai avuto così tanto, quello è solo lo slogan di quellli che hanno molto più di voi.
Non fatevi ingannare quando vi danno delle pacche sulle spalle paternalmente dicendo che non c'è disuguaglianza di cui valga la pena parlare e non ci sia più ragione di combattere perchè se li credete saranno completamente in carica nelle loro case di marmo e banche di granito dalle quali derubano la popolazione del pianeta con la scusa di portar loro cultura. State attenti, perchè appena gli farà comodo vi manderanno all'estero a proteggere il loro oro in guerre le cui armi, sviluppate rapidamente da scienziati servili, diventeranno sempre più mortali finchè saranno in grado, con uno schiocco di dita, di fare a pezzi milioni di voi
Anche se non si vede la povertà esiste essa è stata solo nascosta. Anche se guadagnate di più e potete permettervi di comprare un maggior numero di questi beni nuovi ed inutili che le industrie vi riversano addosso e anche se vi sembra di non aver mai avuto così tanto, quello è solo lo slogan di quellli che hanno molto più di voi.
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| La morte di Marat |
Non fatevi ingannare quando vi danno delle pacche sulle spalle paternalmente dicendo che non c'è disuguaglianza di cui valga la pena parlare e non ci sia più ragione di combattere perchè se li credete saranno completamente in carica nelle loro case di marmo e banche di granito dalle quali derubano la popolazione del pianeta con la scusa di portar loro cultura. State attenti, perchè appena gli farà comodo vi manderanno all'estero a proteggere il loro oro in guerre le cui armi, sviluppate rapidamente da scienziati servili, diventeranno sempre più mortali finchè saranno in grado, con uno schiocco di dita, di fare a pezzi milioni di voi
Jean-Paul Marat, l'amico del popolo
lunedì 6 maggio 2013
sabato 3 dicembre 2011
Perchè l'alfabeto russo si chiama cirillico?
L'alfabeto cirillico
Ma da dove viene questo nome?
Da San Cirillo che assieme al fratello Metodio evangelizzò per l'appunto i popoli slavi.
Cirillo e Metodio evangelizzatori dei popoli slavi
Cirillo, il cui nome prima di farsi monaco era Costantino era un uomo di enorme cultura.
Quando insieme al fratello fu incaricato di portare il vangelo presso i popoli slavi, elaborò una nuova lingua, che fosse in grado di far comprendere i testi sacri a quei popoli.
In un primo momento questo nuovo idioma fu chiamato glagolico ( che significa verbo) e poi cirillico in onore al suo inventore.
Oggi Cirillo e Metodio sono Santi sia per la chiesa cattolica che per quella ortodossa e sono i patroni di tutti i popoli slavi. La festa di San Cirillo e Metodio si celebra il 14 febbraio.
Cirillo fu un uomo di enorme cultura che spaziava nei suoi interessi culturali tra la musica, la retorica, la filosofia, l'astronomia e la geometria.
Erano , però le lingue che lo studio delle lingue che Cirillo coltivava in modo particolare. Egli stesso era capace di parlare in greco, siriaco, ebraico.
Il culto dei Santi Cirillo e Metodio
Ancora oggi il culto dei santi Cirillo e Metodio è molto praticato tra i popoli slavi.
Il Papa Giovanni Paolo II definì Cirillo e Metodio il ponte tra la tradizione cattolica occidentale e quella orientale.
Il Papa Giovanni Paolo II definì Cirillo e Metodio il ponte tra la tradizione cattolica occidentale e quella orientale.
Cirillo e Metodio sono compatroni d'Europa.
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Napoleone il blog dedicato all'Imperatore dei Francesi
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